Nel 2024 gli investimenti nel settore energetico saranno di oltre 3.000 miliardi di dollari
Per la prima volta quest’anno, secondo le stime dell’Agenzia Internazionale dell'energia, a livello globale si supererà la soglia dei 3mila miliardi di dollari, con 2mila miliardi per il “green”.
Gli investimenti energetici globali supereranno per la prima volta nel 2024 la soglia dei 3.000 miliardi di dollari. Tra questi, si stima che 2.000 miliardi saranno destinati alle tecnologie e alle infrastrutture per l'energia pulita.
È quanto emerge dal World Energy Investment, il rapporto annuale redatto dall'Agenzia Internazionale dell'energia.
Nel dettaglio, andando a esaminare le singole aree geografiche, l’Agenzia stima che negli Stati Uniti gli investimenti nell'energia pulita raggiungeranno oltre 300 miliardi di dollari nel 2024, una cifra superiore di 1,6 volte quella del 2020 e notevolmente maggiore dell'importo investito nei combustibili fossili.
Da questa parte dell’Oceano, l’Unione europea spenderà 370 miliardi di dollari, quando gli investimenti della Cina si attesteranno a quasi 680 miliardi di dollari entro la fine di quest’anno.
Negli altri Paesi emergenti (India, Brasile su tutti) si dovrebbero toccare i 320 miliardi di dollari nel 2024, con un aumento di oltre il 50% rispetto al 2020. Si tratta di una crescita simile a quella registrata nelle economie avanzate (+50%), anche se inferiore a quella della Cina (+75%).
In Africa la cifra dovrebbe arrivare a 40 miliardi di dollari, quasi il doppio rispetto a quattro anni fa.
Per quanto riguarda il peso dell'energia pulita nel mix energetico delle economie in via di sviluppo (sempre esclusa la Cina), l’Agenzia indica che dovrebbe rimanere intorno al 15% del totale.
A livello globale, inoltre, gli investimenti nel solare fotovoltaico supereranno i 500 miliardi di dollari, una somma maggiore di tutte le altre fonti insieme.
Si prevede inoltre una ripresa dei fondi destinati al nucleare (9% del totale) a 80 miliardi, dopo due anni consecutivi di calo, raddoppiando rispetto al 2018.
A cura de Il Sole 24 Ore
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