db Magazine December 13, 2023

Il 63% degli investitori punterà su retail immobiliare italiano in prossimi tre anni

È quanto emerge dall’EY Retail Property Investments Barometer Italy, secondo il quale l’impegno previsto sarà tra i 50 e i 200 milioni di euro.

dbmagazine-retail-immobiliare-italiano

Gli investitori tornano progressivamente a interessarsi del Retail Real Estate italiano. Il 63% dei manager intervistati per l’EY Retail Property Investments Barometer Italy nei prossimi 3 anni effettuerà investimenti in Italia, con un impegno tra i 50 e i 200 milioni di euro.

Inoltre, tra chi ha già investimenti nel nostro paese, l’80% ha destinato all’Italia una porzione dei fondi a disposizione, che per il 40% supera i 200 milioni di euro.

Secondo il sondaggio, sei manager su dieci dichiarano di voler investire nel miglioramento dell’impatto ambientale dei propri immobili, soprattutto contenendo i consumi, mentre la dimensione sociale e del mondo ESG trova spazio nelle strategie del 37% degli investitori, che mostrano attenzione a temi come l’inclusione e la solidarietà.

L’85% dei manager sta implementando o ha in programma attività di valorizzazione dei propri asset, con particolare attenzione a strategie di ridefinizione del merchandising mix (54%) e interventi di efficientamento energetico (27%).

Prioritaria anche l’adozione di strumenti digitali: circa il 60% degli intervistati sta pianificando investimenti volti principalmente al miglioramento delle operazioni degli immobili. In questo quadro, resta una forte propensione per il Nord del paese che è dichiarato obiettivo di investimento per il 63% degli investitori (contro appena il 20% del Centro e addirittura il 6% del Sud).

In generale l’orientamento positivo e le aperture degli operatori sembrano essere influenzate principalmente dalle prospettive di rendimenti più elevati che in Italia offre l’asset class retail.

Tuttavia, conclude lo studio, alcuni rischi peculiari e la necessità di adeguamento del prodotto, che rendono il mercato ora poco liquido, fanno prevedere che la ripresa decisa dagli scambi sarà graduale e potrà saturarsi nel medio periodo.