db Magazine October 21, 2024

AI, per 1 italiano su 5 è ancora difficile capirne gli effetti

Secondo uno studio condotto da Sopra Steria Next, in collaborazione con la società Ipsos, per il 21% degli italiani non ha ancora una idea precisa sull’uso dell’intelligenza artificiale.

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Un italiano su cinque trova difficile capire quali saranno gli effetti dell'intelligenza artificiale. Secondo uno studio condotto da Sopra Steria Next, in collaborazione con la società Ipsos, il 21% ha affermato di essere neutrale e di non avere ancora una idea precisa sull’AI.

Gli indecisi, precisa lo studio, sono soprattutto nativi digitali prudenti.

Infatti, in base alla profilazione della ricerca, l'atteggiamento verso l'AI porta ad identificare 5 diversi livelli di attenzione:

  1. per il 31% si tratta di tradizionalisti scettici (persone over 50 con un approccio tradizionale verso le tecnologie innovative, che mostrano scetticismo verso l'AI e le sue implicazioni);
  2. per il 35% si tratta di social dubbiosi (di età intermedia, 35-54 anni, molto presenti e attivi sui canali social, titubanti nei confronti dell'AI e in attesa di comprenderne l'impatto sulla loro vita);
  3. per il 9% si tratta di nativi digitali prudenti (prevalentemente giovani, più di uno su due tra 18 e 34 anni, cresciuti nell'era digitale, cauti nei confronti delle nuove tecnologie e che presentano preoccupazioni sull'uso dell'AI);
  4. per l'11% si tratta di tech attivi (di età allineata alla media degli italiani, utilizzano Internet e i social in modo massivo, mostrano interesse e curiosità per l'AI e le sue applicazioni);
  5. per il 14% si tratta di pionieri digitali (prevalentemente giovani, anche se meno dei nativi digitali, inclini a provare nuove tecnologie e che mostrano ottimismo e fiducia nel progresso dell'AI e nella sperimentazione di servizi digitali innovativi). 

E tra loro ben il 44% ha un atteggiamento negativo o attendista, soprattutto tra i social dubbiosi, mentre l'atteggiamento positivo coinvolge il 35% degli intervistati (soprattutto tra i pionieri digitali e i tech attivi).

Rimangono poi il 27%, che sono curiosi, l’8% che sono entusiasti, il 28% è in attesa degli sviluppi futuri e il 16% è diffidente e preoccupato per le possibili implicazioni.

A cura de Il Sole 24 Ore