db Magazine
August 8, 2022
Transizione green: ora si punta sull’idrogeno
È un gas facile da trasportare, immagazzinare e distribuire. Ed entro il 2050 potrebbe arrivare a coprire fino al 24% della domanda di energia, per una riduzione complessiva di circa 560 milioni di tonnellate di CO2.
La crisi energetica, che è divampata a seguito dello scoppio del conflitto europeo tra Russia e Ucraina, ha posto ancora di più l’attenzione sulla necessità di diversificare le fonti di approvvigionamento. È diventata quanto mai prioritaria la ricerca di alternative sostenibili al combustibile fossile in grado, in futuro, di favorire anche la transizione green verso un’economia a basse emissioni. Ad oggi, dicono gli osservatori, la produzione di energia “verde” è ancora insufficiente a coprire i fabbisogni degli stati europei. Ma la strada per il futuro sembra essere ormai tracciata.
L’alternativa dell’idrogeno “verde”
Una delle novità più recenti riguarda l’idrogeno considerato da molti esperti come la chiave di svolta verso la decarbonizzazione. Perché è un gas, ed è facile da trasportare, immagazzinare e distribuire. Tanto che il suo utilizzo potrebbe arrivare a coprire, entro il 2050, fino al 24% della domanda finale di energia, per una riduzione complessiva di circa 560 milioni di tonnellate di CO2.
Ma per essere davvero ecologico è necessario che venga utilizzato un particolare tipo di idrogeno definito “verde”. Si tratta di una variante che non esiste in natura, e viene prodotta attraverso fonti rinnovabili con un processo estrattivo basato sull'elettrolisi dell'acqua. Può trovare applicazione in diversi settori industriali sostituendo, quindi, i combustibili fossili, come per esempio i trasporti, l'industria chimica e la siderurgia. E può avere sbocchi anche nell'aviazione, nel trasporto marittimo, o essere utilizzato come fertilizzante per l’agricoltura.
Le sperimentazioni
Nel recente Piano REPowerEU, presentato lo scorso marzo, la commissione europea ha fissato un obiettivo ambizioso: produrre entro il 2030 10 milioni di tonnellate di idrogeno pulito e importarne altrettanto, per sostituire gas naturale, carbone e petrolio. Riducendo al tempo stesso la dipendenza dalla Russia.
Intanto, in Italia, il Governo sta sfruttando le risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) per agevolarne la produzione. A giugno sono stati firmati cinque protocolli d’intesa con altrettante regioni (Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Umbria, Basilicata e Puglia), per un investimento complessivo di 500 milioni di euro, allo scopo di favorire la creazione di 10 “hydrogen valleys” in aree industriali dismesse, dove verranno installati, entro il 2026, elettrolizzatori alimentati a energia rinnovabile.
Altri 530 milioni di euro, invece, sono stati stanziati per avviare la prima sperimentazione nell’ambito del trasporto ferroviario e stradale. L’iniziativa prevede la sostituzione dei treni regionali e locali attualmente alimentati a gasolio. Mentre relativamente al trasporto stradale, è prevista la realizzazione di 40 stazioni di rifornimento a idrogeno per veicoli leggeri e pesanti.
Anche le aziende private hanno iniziato ad accelerare i tempi della trasformazione. Per esempio, una delle più note case automobilistiche del mondo ha annunciato l’avvio della produzione della prima auto alimentata con questo gas, dopo il successo riscontrato nei collaudi. Un costruttore di yacht super lusso con base a La Spezia sta testando la stessa tecnologia per garantire imbarcazioni a zero emissioni. Mentre la principale azienda di telefonia mobile italiana sta lavorando per alimentare interamente a idrogeno una delle sue centrali.
A cura di OFNetwork
Further links on the topic
Il nostro impegno a supporto delle tematiche ESG (Environmental, Social, Governance)
Torna a db Magazine
Disclaimer
Tutti i diritti riservati. Gli articoli, i materiali, i contenuti ed i servizi presenti sulle pagine web raggiungibili da questo indirizzo https://www.deutsche-bank.it/news/detail/dbmagazine sono destinati ad un utilizzo personale e non professionale e non possono essere copiati, trasmessi, pubblicati, distribuiti o sfruttati commercialmente senza l’esplicito consenso scritto del Gruppo Deutsche Bank S.p.A.. Tutti i materiali pubblicati, inclusi a titolo esemplificativo, articoli di informazione, fotografie, immagini, illustrazioni, sono protetti dalle leggi sul diritto d’autore e sono di proprietà dell’editore o di chi legittimamente disponga dei diritti relativi. Le informazioni contenute nel presente documento si basano su fonti ritenute attendibili: tuttavia il Gruppo Deutsche Bank S.p.A. non ha effettuato una verifica indipendente relativa a tali informazioni e declina ogni responsabilità a riguardo. Conseguentemente, nessuna garanzia, espressa o implicita, è fornita, né alcun affidamento può essere fatto riguardo alla precisione, completezza o correttezza delle informazioni e delle opinioni contenute in questo documento. Gli articoli, le ricerche e gli studi pubblicati rappresentano esclusivamente le opinioni e i punti di vista dei relativi autori: esse non riflettono necessariamente le opinioni di Deutsche Bank S.p.A. né di qualsiasi società controllata o consociata del Gruppo Deutsche Bank S.p.A.. Né l’autore né il Gruppo Deutsche Bank S.p.A. possono essere ritenuti responsabili per danni derivanti dall’utilizzo della presente pubblicazione, tranne per quanto è previsto dalla normativa applicabile. Il Gruppo Deutsche Bank S.p.A cercherà in tutti i modi di evitare la pubblicazione di informazioni erronee ed affermazioni che possano in alcun modo essere considerate lesive di diritti di terzi. Le informazioni riportate hanno solo uno scopo informativo, non sono da intendersi, interpretarsi o considerarsi in alcun modo come messaggio promozionale ovvero offerte di vendita o sollecitazioni a sottoscrivere, invito ad acquistare o vendere o come raccomandazione ad acquistare o collocare qualsiasi tipo di strumento finanziario, nè come giudizi da parte del Gruppo Deutsche Bank S.p.A. sull’opportunità dell’investimento in alcuno dei prodotti illustrati, o ricerca in materia di investimenti, né tantomeno costituiscono una raccomandazione ad eseguire alcun tipo di operazione. Quanto ad eventuali richiami di natura fiscale qui contenuti, va rilevato che i livelli e le basi di tassazione a cui fanno riferimento gli articoli pubblicati sono suscettibili di cambiamenti rispetto alla data di pubblicazione e possono incidere sul valore dell’investimento; il Gruppo Deutsche Bank S.p.A. non ha l'obbligo di mantenere aggiornate queste informazioni, né tantomeno di aggiornarle. La distribuzione di questo documento in altre giurisdizioni può essere soggetta a restrizioni e pertanto le persone alle quali dovesse pervenire tale documento si dovranno informare sull’esistenza di tali restrizioni ed osservarle. Ulteriori informazioni sono disponibili su richiesta.