Viaggiare lavorando. I vantaggi del nomadismo digitale
Le nuove tendenze lavorative, il nomadismo digitale e lo smart working, sono tutti modi che offrono vantaggi al di fuori di un ufficio tradizionale. Tutti e tre possono ispirare a viaggiare di più e rendere più facile continuare a operare mentre si viaggia. È il sogno di molti soprattutto di coloro che appartengono alla generazione dei Millennials. Gestire il proprio business in giro per il mondo, sfruttando la tecnologia per restare connessi e in contatto con collaboratori e colleghi come in ufficio. Riuscendo, così, a creare un mix tra remote working e vacanza, con l’obiettivo di migliorare anche la qualità della vita. Ma a diventare moderni globetrotter, per il momento, sono solo quelli che possono permettersi una maggiore autonomia, come i freelance e i consulenti.
Il lavoro agile, svolto dalla propria abitazione, è ormai regolamentato da normative che ne hanno definito i termini contrattuali (leggi qui). Gli orari sono concordati e il dipendente può contare su una dotazione tecnologica fornita dall’azienda, per garantire che possa utilizzare gli stessi device, strumenti digitali e software disponibili in ufficio.
Per chi invece si può permettere di lavorare viaggiando o di rimanere per lunghi periodi fuori casa si è creata una cultura che sta attirando sempre più persone, in particolare i Millennials, con nuovi strumenti e nuove modalità di interagire con clienti, colleghi e collaboratori.
Identikit del nomade digitale
A optare per il nomadismo digitale sono al momento soprattutto i freelance, che operano in ambiti come lo sviluppo di soluzioni creative, il settore IT o la consulenza. Questo perché per scegliere questa modalità, dove parte del tempo è dedicata alle tradizionali mansioni lavorative e parte a godersi il viaggio, presuppone un’elevata autonomia, che un tradizionale dipendente aziendale non ha. Lasciare l’ufficio o la postazione adibita all’interno della propria abitazione, per iniziare a lavorare in giro per il mondo, presuppone però una buona preparazione anche dal punto di vista degli strumenti tecnologici di cui si ha bisogno. Oltre ai tradizionali device, come il pc portale, è necessario infatti fare ricorso a piattaforme cloud in cui archiviare tutto il materiale, per averlo sempre a disposizione. E dotarsi di app per gestire al meglio l’attività, ad esempio le call online e gli appuntamenti, soprattutto se ci si trasferisce in paesi con un fuso orario diverso.
Dove trovare lavoro nomadico
Proprio per favorire il nomadismo digitale sono stati lanciati siti e servizi per aiutare le persone a trovare uffici in co-working o abitazioni con spazi adatti al lavoro agile, che possano contare soprattutto su una veloce e sicura connessione a Internet.
E iniziano a essere frequentati e richiesti portali e community che aiutano a capire come prepararsi al trasferimento in un altro paese, nel caso fosse una decisione di vita e non solo per un periodo limitato. Ad esempio, vengono pubblicati gli annunci di lavoro di aziende in giro per il mondo che non prevedono la presenza in ufficio oppure sono fornite classifiche degli stati in cui il nomadismo è supportato da leggi governative ad hoc. Un esempio in questo senso è il Portogallo che ha da poco regolamentato questa modalità e non a caso è una tra le mete preferite di questo nuovo tipo di viaggiatori.
Tutti i diritti riservati. Gli articoli, i materiali, i contenuti ed i servizi presenti sulle pagine web raggiungibili da questo indirizzo https://www.deutsche-bank.it/news/detail/dbmagazine sono destinati ad un utilizzo personale e non professionale e non possono essere copiati, trasmessi, pubblicati, distribuiti o sfruttati commercialmente senza l’esplicito consenso scritto del Gruppo Deutsche Bank S.p.A.. Tutti i materiali pubblicati, inclusi a titolo esemplificativo, articoli di informazione, fotografie, immagini, illustrazioni, sono protetti dalle leggi sul diritto d’autore e sono di proprietà dell’editore o di chi legittimamente disponga dei diritti relativi. Le informazioni contenute nel presente documento si basano su fonti ritenute attendibili: tuttavia il Gruppo Deutsche Bank S.p.A. non ha effettuato una verifica indipendente relativa a tali informazioni e declina ogni responsabilità a riguardo. Conseguentemente, nessuna garanzia, espressa o implicita, è fornita, né alcun affidamento può essere fatto riguardo alla precisione, completezza o correttezza delle informazioni e delle opinioni contenute in questo documento. Gli articoli, le ricerche e gli studi pubblicati rappresentano esclusivamente le opinioni e i punti di vista dei relativi autori: esse non riflettono necessariamente le opinioni di Deutsche Bank S.p.A. né di qualsiasi società controllata o consociata del Gruppo Deutsche Bank S.p.A.. Né l’autore né il Gruppo Deutsche Bank S.p.A. possono essere ritenuti responsabili per danni derivanti dall’utilizzo della presente pubblicazione, tranne per quanto è previsto dalla normativa applicabile. Il Gruppo Deutsche Bank S.p.A cercherà in tutti i modi di evitare la pubblicazione di informazioni erronee ed affermazioni che possano in alcun modo essere considerate lesive di diritti di terzi. Le informazioni riportate hanno solo uno scopo informativo, non sono da intendersi, interpretarsi o considerarsi in alcun modo come messaggio promozionale ovvero offerte di vendita o sollecitazioni a sottoscrivere, invito ad acquistare o vendere o come raccomandazione ad acquistare o collocare qualsiasi tipo di strumento finanziario, nè come giudizi da parte del Gruppo Deutsche Bank S.p.A. sull’opportunità dell’investimento in alcuno dei prodotti illustrati, o ricerca in materia di investimenti, né tantomeno costituiscono una raccomandazione ad eseguire alcun tipo di operazione. Quanto ad eventuali richiami di natura fiscale qui contenuti, va rilevato che i livelli e le basi di tassazione a cui fanno riferimento gli articoli pubblicati sono suscettibili di cambiamenti rispetto alla data di pubblicazione e possono incidere sul valore dell’investimento; il Gruppo Deutsche Bank S.p.A. non ha l'obbligo di mantenere aggiornate queste informazioni, né tantomeno di aggiornarle. La distribuzione di questo documento in altre giurisdizioni può essere soggetta a restrizioni e pertanto le persone alle quali dovesse pervenire tale documento si dovranno informare sull’esistenza di tali restrizioni ed osservarle. Ulteriori informazioni sono disponibili su richiesta.
Le nuove tendenze lavorative, il nomadismo digitale e lo smart working, sono tutti modi che offrono vantaggi al di fuori di un ufficio tradizionale. Tutti e tre possono ispirare a viaggiare di più e rendere più facile continuare a operare mentre si viaggia. È il sogno di molti soprattutto di coloro che appartengono alla generazione dei Millennials. Gestire il proprio business in giro per il mondo, sfruttando la tecnologia per restare connessi e in contatto con collaboratori e colleghi come in ufficio. Riuscendo, così, a creare un mix tra remote working e vacanza, con l’obiettivo di migliorare anche la qualità della vita. Ma a diventare moderni globetrotter, per il momento, sono solo quelli che possono permettersi una maggiore autonomia, come i freelance e i consulenti.
Il lavoro agile, svolto dalla propria abitazione, è ormai regolamentato da normative che ne hanno definito i termini contrattuali (leggi qui). Gli orari sono concordati e il dipendente può contare su una dotazione tecnologica fornita dall’azienda, per garantire che possa utilizzare gli stessi device, strumenti digitali e software disponibili in ufficio.
Per chi invece si può permettere di lavorare viaggiando o di rimanere per lunghi periodi fuori casa si è creata una cultura che sta attirando sempre più persone, in particolare i Millennials, con nuovi strumenti e nuove modalità di interagire con clienti, colleghi e collaboratori.
Identikit del nomade digitale
A optare per il nomadismo digitale sono al momento soprattutto i freelance, che operano in ambiti come lo sviluppo di soluzioni creative, il settore IT o la consulenza. Questo perché per scegliere questa modalità, dove parte del tempo è dedicata alle tradizionali mansioni lavorative e parte a godersi il viaggio, presuppone un’elevata autonomia, che un tradizionale dipendente aziendale non ha. Lasciare l’ufficio o la postazione adibita all’interno della propria abitazione, per iniziare a lavorare in giro per il mondo, presuppone però una buona preparazione anche dal punto di vista degli strumenti tecnologici di cui si ha bisogno. Oltre ai tradizionali device, come il pc portale, è necessario infatti fare ricorso a piattaforme cloud in cui archiviare tutto il materiale, per averlo sempre a disposizione. E dotarsi di app per gestire al meglio l’attività, ad esempio le call online e gli appuntamenti, soprattutto se ci si trasferisce in paesi con un fuso orario diverso.
Dove trovare lavoro nomadico
Proprio per favorire il nomadismo digitale sono stati lanciati siti e servizi per aiutare le persone a trovare uffici in co-working o abitazioni con spazi adatti al lavoro agile, che possano contare soprattutto su una veloce e sicura connessione a Internet.
E iniziano a essere frequentati e richiesti portali e community che aiutano a capire come prepararsi al trasferimento in un altro paese, nel caso fosse una decisione di vita e non solo per un periodo limitato. Ad esempio, vengono pubblicati gli annunci di lavoro di aziende in giro per il mondo che non prevedono la presenza in ufficio oppure sono fornite classifiche degli stati in cui il nomadismo è supportato da leggi governative ad hoc. Un esempio in questo senso è il Portogallo che ha da poco regolamentato questa modalità e non a caso è una tra le mete preferite di questo nuovo tipo di viaggiatori.
A cura di OFNetwork
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