db Magazine April 12, 2023

Siccità e alluvioni. La nuova sfida per le PMI italiane

Nel solo 2021 i disastri naturali hanno causato circa 250 miliardi di dollari di danni economici in tutto il mondo.

Nel nostro Paese a risentirne maggiormente sono le aziende di piccole e medie dimensioni. Che devono affrontare un calo della produttività e del fatturato. Come tutelarsi? Sottoscrivendo assicurazioni ad hoc. Oppure, investendo sulla trasformazione sostenibile per attuare azioni di adattamento al “climate change”.

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La nuova sfida per le aziende? Investire per prevenire le conseguenze del riscaldamento globale sul business. Il cambiamento climatico può infatti avere pesanti ripercussioni sulle imprese, anche in termini di fatturato, soprattutto considerando che i fenomeni naturali estremi e violenti sono sempre più frequenti.

Nel 2021, per esempio, i disastri naturali hanno causato circa 250 miliardi di dollari di danni economici in tutto il mondo. Guardando all’Italia, invece, secondo un recente studio realizzato da CRIF e RED (la società con sede a Pavia che assiste i clienti nella comprensione e nella quantificazione del rischio causato da eventi naturali come terremoti, cicloni ecc), un’impresa italiana su 3 è esposta a perdite causate proprio dal climate change. 

I motivi dell’elevato livello di rischio per le imprese italiane 

Le aziende del nostro Paese risultano particolarmente vulnerabili ai cambiamenti climatici a causa di diverse criticità. La prima riguarda il territorio. L’Italia ha un alto rischio di frane, terremoti e inondazioni che va a sommarsi a tutti quei fenomeni scatenati dalle temperature sempre più elevate. Di cui le ondate di calore, le tempeste più intense e la siccità sono solo alcuni esempi. Inoltre, spesso le PMI hanno una sola sede, localizzata in una determinata area, e alcune sono esposte più di altre a determinati eventi climatici. La percezione di questo pericolo è però ancora scarsa tra le imprese italiane, che di conseguenza non sono sufficientemente preparate a fronteggiare determinate emergenze. 

Il cambiamento climatico e le strategie delle aziende 

Come possono le piccole società tutelarsi dai cambiamenti climatici e dai suoi effetti negativi sulla produttività e sul fatturato? Innanzitutto, è necessario guardare al futuro: la sostenibilità d’impresa è uno degli obiettivi da perseguire. L’integrazione della sostenibilità, infatti, rappresenta la chiave per attuare la transizione verso nuovi modelli di gestione che siano in grado di reagire alle problematiche attuali, ma anche a quelle future. Risparmio energetico, energie rinnovabili, efficientamento delle strutture aziendali sono alcune delle parole chiave per percorrere la strada verso il cambiamento.

Questa però non è l’unica soluzione che le PMI possono adottare per diventare più competitive nel medio e lungo periodo. Si possono, per esempio, stipulare assicurazioni ad hoc che coprono gli eventuali danni derivanti da catastrofi naturali. Le polizze intervengono in caso di inondazioni, alluvioni, incendi, e talvolta anche terremoti, offrendo un indennizzo per i danni al fabbricato e al contenuto. Non solo: garantiscono un aiuto per la ripartenza a seguito di evento naturale disastroso. E tutelano il titolare per malattie o infortuni.
Spesso, poi, queste soluzioni, personalizzabili, prevedono anche un servizio di assistenza fruibile 24 ore su 24 grazie a una centrale operativa sempre a disposizione, che aiuta ad affrontare gli imprevisti, limitando anche eventuali interruzioni del lavoro.
Il prezzo dipende dalle garanzie sottoscritte, dal tipo di attività e dal fatturato annuo, e si parte da qualche centinaia di euro l’anno per la tutela multirischi base. 

A loro volta le insurtech stanno lavorando sulle prime assicurazioni parametriche che, grazie alla tecnologia blockchain, riconoscono un indennizzo automatico, quindi senza che intervenga un perito, solo al verificarsi di un determinato evento atmosferico. 

A cura di OFNetwork